Il grande caldo di questi giorni non ha scoraggiato la partecipazione all’ultima conviviale di Club prima della pausa per imminenti vacanze estive.
Il “Castellanza” si è raccolto numeroso nella location Chalet nel Parco di Cerro Maggiore.
Il Presidente Nicola ha accolto soci, consorti e amici dando loro il benvenuto, ricordando i prossimi appuntamenti – elencati nel calendario in calce – e i compleanni del periodo.
La serata è trascorsa in un clima di serena convivialità fino al rintocco di campana in chiusura con i saluti e l’augurio di trascorrere delle rigeneranti vacanze!
Ricordo di Mario Silvestri
(Libero Ranelli)
Nella tranquilla calda mattina domenicale la telefonata del figlio Roberto mi porta la triste notizia della scomparsa di Mario Silvestri, rotariano di lungo corso e amico da tanti anni. Medico con varie specializzazioni, affermato cardiologo e tisiologo, era molto apprezzato per la competenza professionale e per il tratto umano, caratterizzato da uno stile da vero gentlemen. L’avevo conosciuto da ragazzo quando mio padre, suo collega, mi aveva portato per una visita a quello che allora era chiamato il sanatorio di Legnano. L’avevo poi incontrato più volte a Selva di Val Gardena, località che sia lui che mio padre privilegiavano per le vacanze estive con le rispettive famiglie. Infine l’avevo trovato nell’autunno 1977 tra i partecipanti ad una delle prime riunioni del Rotary Club di Castellanza ancora in attesa del riconoscimento. Un particolare curioso: il dottor Silvestri non figura tra i trentaquattro soci fondatori del “Castellanza” e di questo un poco si rammaricava: è stato però il primo ad aggiungersi a quella “compagnia picciola” che si ritrovava settimanalmente allo Chalet dei Platani e infatti la sua iscrizione al Rotary International risale al 19 ottobre 1977, molti mesi prima del riconoscimento ufficiale del Club, avvenuto il 21 giugno 1978. Mario dunque ha vissuto appieno non solo la fase iniziale ma molti anni della vita del sodalizio, a cui è stato fortemente legato per oltre un trentennio, fino a quando, per ragioni di salute, ha deciso di dimettersi non potendo più frequentare assiduamente. Animato da una concezione del Rotary di tipo tradizionale, basata sui valori del servizio e dell’amicizia, con poca propensione per le innovazioni, riteneva un privilegio farne parte e ricordava quasi con commozione quanto era stato fiero di comunicare all’anziano genitore di esserne diventato socio. Sempre assiduo alle riunioni, per molti anni ha fatto parte del Consiglio direttivo del Club e nell’anno rotariano 1983/1984 è stato vicepresidente. Tra le varie iniziative rotariane a cui si è dedicato con particolare impegno non si può dimenticare il “Torneo di scherma Rotary Castellanza”, di cui è stato l’ispiratore per via della grande passione per questa disciplina sportiva, che ha trasmesso ai due figli diventati provetti schermitori. Il torneo, tenutosi in dieci edizioni dal 1983 al 1992, con assegnazione di medaglie a tutti i partecipanti e coppe ai vincitori delle varie specialità, per la grande partecipazione di pubblico ha assicurato al Rotary Castellanza un ritorno di immagine particolarmente positivo. Altre due passioni di Mario erano l’aviazione e le armi e le uniformi militari, in particolare quelle delle truppe inglesi. Ecco come l’estensore del bollettino del Club, nel resoconto di una riunione dell’ottobre del 1983, vi fa un indiretto ironico riferimento: “Siede solitario al tavolo di comando il buon Mario, in completo ‘azzurro aviazione’: mentre i soci, giunti puntuali, prendono posto, il nostro ‘comandante’ tiene lo guardo fisso sul fondo della sala, dove un grande sipario ‘celeste cielo’ dà un tocco da ‘circolo aeronautico’ all’ambiente. Puntuale il ‘decollo’: dopo brevi comunicazioni, con un atterraggio morbido arriviamo alla fine della riunione in tempi insolitamente brevi. L’amico Mario, smessa la divisa azzurra, deve indossare rapidamente quella da ussaro della cavalleria leggera di Sua Maestà britannica per prendere parte alla ‘carica dei seicento’, in programma alle 20,30 sui teleschermi di Italia1, spettacolo a cui non rinuncerebbe per nulla al mondo”. Nel 2006 per i tanti anni di assidua presenza e di generoso impegno per la vita del Club gli fu meritatamente conferita la Paul Harris Fellow. Il riconoscimento gli fece molto piacere, ma, come era nel suo stile, stemperò la soddisfazione raccontando una delle sue immancabili barzellette. Perché un’altra delle doti di quest’uomo, che per eleganza poteva rivaleggiare con David Niven ed i migliori caratteristi inglesi, era l’arte di raccontarle: per un lungo periodo in ogni serata del “Castellanza” c’era il momento, molto atteso, della “barzelletta di Silvestri”.
Caro Mario, anche per questi momenti di misurata allegria, ti siamo particolarmente grati e ti ringraziamo della lunga amicizia, accompagnandoti verso il cielo con il motto, a te caro, dell’Aeronautica Militare Italiana:” Virtute siderum tenus”.