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Il futuro della mobilità e l’auto elettrica

La conviviale di Giovedì 10 marzo si è svolta al Ristorante Dinner The Mode di Legnano e si è aperta con il benvenuto agli intervenuti, con le comunicazioni rotariane e agli auguri per i compleanni del periodo da parte del Presidente Ferravante.
Giuseppe ha desiderato spendere alcune parole in ricordo del socio e amico Alessandro Centinaio, venuto a mancare la scorsa settimana. Un ricordo condiviso con i presenti sulla sua persona, di uomo e professionista instancabile e operoso, così come nel suo ruolo nel Club, avendo ricoperto la carica presidenziale del “Castellanza” negli anni 2005-2006.

Un minuto di silenzio in commemorazione dell’amico Alessandro.

Giuseppe cede la parola poi al socio Caironi che riferisce di aver incontrato la signora Zodio, prima segretaria del Club, e l’ex socio Mario Silvestri. Per tutto il club, e non solo per coloro che hanno avuto il piacere di conoscerli, i loro saluti.
Tra il servizio della prima e seconda portata, Nicola Guastadisegni, a seguito della mail condivisa con il Club relativamente agli interventi proposti e attivati per la crisi in Ucraina, dà voce a quanto già comunicato e illustra che da ora fino al 30 giugno 2022, i distretti Rotary che confinano con l’Ucraina e il distretto Rotary in Ucraina possono richiedere sovvenzioni fino a 50.000 dollari ciascuno dal Fondo di risposta ai disastri. 

Queste sovvenzioni accelerate per la risposta ai disastri possono essere usate per fornire soccorso ai rifugiati o ad altre vittime della crisi, inclusi articoli come acqua, cibo, alloggio, medicinali e vestiario. Durante lo stesso periodo, altri Distretti Rotary colpiti che desiderano offrire sostegno ai rifugiati o ad altre vittime della crisi nel loro distretto possono richiedere sovvenzioni di 25.000 dollari dal Fondo di risposta ai disastri.

Da ora fino al 30 aprile 2022, i Distretti Rotary possono trasferire i Fondi di Designazione Distrettuale (FODD) non assegnati per sostenere il Fondo di risposta ai disastri, sostenendo direttamente queste sovvenzioni umanitarie specifiche per l’Ucraina.

I contributi al Fondo di risposta ai disastri a sostegno dell’Ucraina possono essere effettuati andando sul sito della Fondazione. Nicola ci riferisce che siamo in contatto con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati – USA per prepararci e rispondere ai bisogni degli sfollati in Ucraina e nei Paesi vicini. ShelterBox, è inoltre il nostro partner di progetto per la risposta ai disastri, è in comunicazione con i soci del Rotary nell’Europa dell’Est per esplorare il modo in cui può offrire supporto con alloggi temporanei di transizione e altre forniture essenziali.

Un milione di persone sono fuggite dall’Ucraina e hanno un disperato bisogno di aiuti di emergenza. Le Nazioni Unite stimano che il 3 numero potrebbe crescere fino a 5 milioni di sfollati. I Rotary club in Europa e nel mondo hanno intensificato le loro opere di soccorso, alcuni lavorano sul posto per aiutare le famiglie sfollate.

Continueremo a monitorare la situazione in Ucraina e nei Paesi vicini. Visitando My Rotary e monitorando le azioni del Rotary sui social media si ricevono aggiornamenti su come i club possono essere coinvolti e sulle azioni che i soci del Rotary hanno intrapreso, oltre all’impatto che hanno avuto per la gente della regione. Per ulteriori informazioni, ci ricorda Nicola, è possibile contattare il Rotary Support Center all’indirizzo rotarysupportcenter@rotary.org.

Il Presidente, ringraziando Nicola Guastadisegni, fa presente che anche il “Castellanza” si è attivato per comprendere e accogliere i bisogni emergenti sul territorio e, avendo preso contatti con l’Ospedale Buzzi di Milano, attende disposizioni ed eventuali richieste. Giuseppe invita ora l’ospite Maria Luisa Nolli – che il Club aveva già avuto il piacere di conoscere – a ricevere in omaggio la chiavetta del “Castellanza”. Maria Luisa ringrazia per l’inaspettato dono e coglie l’occasione per esprimere il suo pensiero in merito all’importanza, da non dimenticare né sottovalutare, della
somministrazione vaccinale ai profughi ucraini che stanno raggiungendo il nostro Paese; la curva dei contagi da Covid 19, seppur non debba preoccupare, segnala già una risalita.

Al termine del servizio Giuseppe presenta il relatore della serata. Il dott. Paolo Pirovano, milanese, è giornalista sportivo di Motor Pad Tv, trasmissione di 7 Gold, grande intenditore e appassionato di motori. Nella sua relazione ci ha condotto, attraverso la proiezione di slides, in una profonda analisi in cui, lentamente, stiamo assistendo all’avvento di una nuova era automobilistica. Con estrema fatica, il transito dell’auto termica verso la vettura elettrica, sta avvenendo non senza problematiche, ma quello che è evidente e imprescindibile è il divieto, imposto per il 2035 dall’UE, per la commercializzazione di auto a benzina, diesel e anche ibride.

Pirovano sottolinea appunto come l’elettrificazione sia una tecnologia scelta dalla classe politica e non dall’industria. Se l’obiettivo è la riduzione delle emissioni, abbattendo la CO2, il salto
che tocca compiere, in un lasso di tempo peraltro molto ristretto, è decisamente sproporzionato alla capacità, Italiana ma anche Europea, di concepire una rivoluzione di tale portata.
Questa imposizione infatti non tiene probabilmente conto di aspetti non solo economici ma anche sociali e ambientali; si pensi ad esempio l’attuale scarsità di colonnine a disposizione sul territorio per effettuare la necessaria ricarica delle autovetture. La necessità di investire sulle infrastrutture che contemplino un nuovo disegno del piano urbanistico è determinante per affacciarsi ad una realtà completamente nuova.

Entro il 31 dicembre 2025, 740 milioni di Euro saranno investiti appunto per la costruzione di infrastrutture con 21.400 nuovi punti di ricarica di cui 13.775 nei centri urbani, 7.500 su strade extraurbane e 125 sperimentali. Se nel 2030 sono previsti, ci dice Pirovano, 3,9 milioni di punti di ricarica in Europa, secondo una stima di ACEA ne servirebbero tuttavia almeno 7 milioni.
Gli scenari futuri prevedono che entro il 2030 saranno 6 milioni i veicoli elettrici circolanti in Italia, numero che triplicherà nel 2050. Insomma, c’è da chiedersi, alla luce di queste stime e di questi numeri, se mancando solo 13 anni allo stop delle vendite delle vetture con motore convenzionale riusciremo a pensare una nuova politica industriale per la produzione di auto elettriche, se saremo in grado di convertire la filiera automobilistica in tutte le sue sfaccettature, dalle batterie ossia il fulcro dell’auto, alla minuziosa componentistica; seppur, ci dice Pirovano, molto più semplice e meno ricercata nell’auto elettrica rispetto alle auto tradizionali.

Corriamo poi anche il rischio della chiusura di interi stabilimenti per la riduzione del mercato auto, la previsione è per circa 70 mila posti di lavoro in meno. Siamo sicuri che non ci siano strade intermedie per ridurre le emissioni di anidride carbonica, che non siano circoscritte solo al mercato automobilistico? Mercato poi, quello delle auto elettrice, almeno oggi come oggi, che impone costi d’acquisto altissimi. Quello dell’auto è certamente un mondo in grande trasformazione, le normative dell’UE stanno poi dando una notevole accelerata al momento di transizione energetica verso nuove e più complesse forme di alimentazione che ci stanno conducendo lungo la strada dell’elettrificazione delle vetture. Speriamo insomma di arrivare il più possibile preparati al futuro che inesorabilmente ci attende ed è proprio dietro l’angolo, con mille dubbi ma ce lo auguriamo tutti. Le domande al nostro brillante relatore non sono mancate, a chiarire alcuni aspetti e anche l’intervento in sala dell’amico Mariano Da Ronch.

Il Presidente, a serata ormai tarda, a nome di tutto il Club omaggia e ringrazia Paolo Pirovano per il suo interessante intervento. Buonanotte e arrivederci a giovedì prossimo