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Diffusione dei defibrillatori pubblici (DAE) in contrasto alla morte cardiaca improvvisa: l’importanza della legge 116/2021

Giovedì 17 marzo, il nostro Club si è ritrovato al Ristorante “Dinner The Mode” di Legnano per una serata di grande importanza e interesse data la delicata tematica della diffusione dei defibrillatori pubblici.

Il Presidente Ferravante ha accolto i presenti e presentato il relatore della serata Mirko Jurinovic, ringraziandolo per la sua presenza in qualità di Presidente, ideatore e fondatore, dell’associazione Sessantamilavitedasalvare Altomilanese.

Una serata fortemente voluta dal nostro Presidente oltre che per la sua specifica tematica, anche per la recente scomparsa del socio e amico Adolfo Giubileo, tragico evento che ha visto coinvolti tutti noi.

Sessantamilavitedasalvare Altomilanese nasce dalla passione di un gruppo di amici operanti nell’ambito dell’emergenza sanitaria, ospedaliera ed extraospedaliera, per contrastare il micidiale fenomeno della morte improvvisa mediante la diffusione della cultura dell’emergenza e della defibrillazione precoce.

La scintilla scocca da un tragico evento: la morte di Marco Bandera, giovane studente 19enne che nel marzo 2001 si accascia nella palestra dell’Istituto Bernocchi di Legnano durante una partita di calcetto. Sconvolti da questo evento, i protagonisti dell’associazione hanno iniziato a studiare il fenomeno e a ricercare quali fossero gli strumenti immediatamente disponibili per contrastarlo. Un lungo e complesso percorso nel quale spesso è stata riscontrata l’indifferenza delle istituzioni, l’ostruzione della classe media e il cinismo di coloro che dovrebbero impegnarsi a tutelare la salute della collettività.

Tuttavia, la perseveranza e l’impegno instancabile hanno fatto sì che oggi l’associazione sia diventata il Centro di Formazione BLSD laico riconosciuto da AREU 118 Lombardia che gestisce la rete di oltre 250 Defibrillatori sul territorio insegnandone l’uso a migliaia di cittadini e diffondendo parallelamente sul territorio la cultura dell’emergenza all’interno della società civile.
Sono 60.000 le persone colpite ogni anno da arresto cardiaco improvviso, 1 persona ogni 9 minuti, circa 156 casi registrati al giorno a causa di questa “epidemia silenziosa”.
Nella sopravvivenza stimata al 10% dei casi dobbiamo avere la consapevolezza che in questo dato vengano garantite le stesse possibilità di sopravvivenza che la conoscenza scientifica rende oggi disponibili.

Il relatore, avvalendosi del supporto di slides proiettate in sala, riferisce che i soccorsi portati dal 118 dopo 10 minuti (tempi fisiologici di intervento) dal malore sono quasi sempre inefficaci: le chance di sopravvivenza in questi casi si circoscrivono nei primi 5 minuti; per ogni minuto trascorso, la sopravvivenza diminuisce del 10%.

Più precocemente viene ripristinata la circolazione cerebrale, maggiore è sarà la probabilità di un completo ripristino delle funzioni cerebrali.
Gli spettatori svolgono dunque un ruolo determinante nei minuti precedenti l’arrivo dei soccorsi: devono saper praticare immediatamente il massaggio cardiaco ma soprattutto saper utilizzare il defibrillatore semiautomatico.

Il 75% degli arresti viene risolto se la defibrillazione avviene entro i primi 2 minuti. Se quindi il massaggio cardiaco è una manovra utile, l’utilizzo del defibrillatore è determinante.
Al di là dell’incalcolabile valore umano e sociale del salvataggio di una vita umana bisogna mettere in conto l’enorme impegno economico dei sistemi sanitari e di emergenza extra ed intra ospedaliera per affrontare questa patologia tempo-dipendente.

Il Progetto Vita di Sessantamilavitedasalvare punta, come nel riuscito modello di Piacenza, ad attuare il codice blu che diffonde i DAE il più possibile anche presso le forze dell’ordine, nelle strutture pubbliche e rendendole fruibili anche dalla gente comune con il conseguente utilizzo dell’apparecchio secondo il principio del “buon samaritano”.

L’uso dei DAE è sicuro ed efficace anche per chi non è formato, i corsi sono sicuramente molto utili ma non imprescindibili dall’uso del defibrillatore; servono campagne informative pubbliche e nelle scuole per veicolare il messaggio, serve altresì una rapida emanazione dei decreti attuativi della legge 116/2021 così come l’utilizzo di specifiche applicazioni che attivino rapidamente la rete di soccorso sociale.

Da qui, Jurinovic invita a scaricare sul proprio smartphone l’App gratuita Progetto Vita che, con un solo gesto consente di attivare il 112 e la rete di Volontari di Progetto Vita che localizzano in automatico il paziente.

Conosciamo oggi benissimo le misure per contrastare e rallentare la diffusione del Covid 19, sappiamo che con l’avvento del nuovo digitale terrestre dovremo sostituire le vecchie tv o risintonizzarle ma non siamo sufficientemente pronti a mettere in atto semplici manovre capaci di salvare la vita di un nostro simile.

La cultura dell’informazione e della basica conoscenza di gesti che possono rivelarsi determinanti, può fare la differenza e salvare una vita. Al termine della sua relazione, Mirko Jurinovic, supportato dal nostro Presidente Giuseppe, ha dimostrato su di un manichino come svolgere il massaggio cardiaco e utilizzare il defibrillatore simulando una situazione tipo.
I soci presenti non si sono sottratti a sperimentare le manovre e a porgere domande al relatore.

Il Presidente ha ringraziato Mirko Jurinovic per la sua testimonianza omaggiandolo con la chiavetta usb del nostro Club e chiudendo la serata col consueto rintocco di campana.