Conviviale speciale. Il presidente Zeni ha voluto organizzare un sabato particolare per i soci, accogliendo tutti al Golf Club Alpino di Stresa.
Appassionati e non hanno potuto così cimentarsi in questo sport sotto la guida di maestri professionisti, in un ambiente rilassante ed un clima assolutamente disteso e divertente. Tra tentati drive ed altrettanto sperati colpi di precisione con il putter, i soci, le consorti e diversi piccoli si sono avvicinati non solo al Golf, ma anche a quello che è uno dei Club più antichi d’Italia, ricco di storia e dal clima discreto ed elegante.
Dopo il pomeriggio sui campi ed una pausa negli spogliatoi, tutti pronti per l’aperitivo in terrazza, allietato da un concerto di musica classica.
Inizia quindi una conviviale speciale, non solo per il luogo, ma anche perché il Castellanza accoglie un nuovo giovane socio. Il presidente Zeni passa la parola al socio presentatore, Luca Vezzaro, per la dovuta introduzione: “Sono felice di prendere la parola questa sera per presentarvi la persona, anzi, dico “il ragazzo” così, visto che è mio coetaneo, mi sento meglio, che avete scelto di accogliere nella grande famiglia del Castellanza, facendone un rotariano.
Marco è una classe 83, ed attualmente è amministratore delegato del ramo italiano di una multinazionale del trasporto medicale. Con lui prosegue la politica di apertura e di affiancamento generazionale che tante volte ci siamo detti essere una peculiarità del Castellanza.
L’ho conosciuto nel 2009 perché eravamo candidati alle elezioni amministrative. Avevamo entrambi un progetto in mente, nel suo c’era certamente la politica ma anche qualcosa di decisamente importante, ossia il matrimonio con Maja. Infatti, si sposarono proprio durante quel periodo elettorale. Fate conto che io ero coordinatore della campagna, quindi potete immaginare le “benevoli maledizioni” che credo di avergli tirato. Scherzi a parte, se stasera siamo qui, significa che non erano né convinte, né efficaci.
Essere giovani non è un valore in sé e lo sappiamo bene. Ma quando si incontrano età e qualità, credo che il mix sia decisamente promettente e sono certo che Marco saprà essere un ottimo socio per in nostro club.”
Marco viene quindi chiamato a fianco del presidente Zeni per la lettura del giuramento: “A conoscenza del parere favorevole espresso dal Consiglio Direttivo e dai Soci, io sottoscritto Marco Scansetti dichiaro di accettare l’iscrizione nel Rotary Club “CASTELLANZA” membro del Rotary International, con l’impegno di servire e partecipare attivamente alla vita del Club e del Rotary International nel rispetto delle norme statutarie, del Regolamento del Club e del Manuale di Procedura.”
Il presidente dà quindi lettura delle formule rituali di accoglimento della candidatura e dell’impegno rotariano. Essere rotariani è un onore ma ancor più un impegno che si assume nei confronti degli altri soci e della comunità.
Ogni rotariano è portavoce della sua categoria professionale nel club e ambasciatore dei valori rotariani nella società. Un compito importante da vivere con impegno.
Con un applauso, i soci danno il benvenuto a Marco che prende la parola per i ringraziamenti. “Parlando con voi ho capito meglio cosa sia il Rotary. Non solo un luogo di incontro, ma anche una grande fucina di progetti, di impegno e di professionalità. Nelle scorse conviviali ho scoperto i tanti service che il Castellanza porta avanti e sono rimasto veramente colpito.
Un ringraziamento speciale va a tutti i soci per l’accoglienza riservatami. Mi sono subito sentito parte di un gruppo, cosa non scontata quando si entra in un nuovo gruppo peraltro ad elevata professionalità. Sono davvero felice di essere venuto a contatto con questo club e di poterne oggi fare parte, grazie!”
La parola torna quindi al presidente che, dopo un ultimo benvenuto a Marco, accoglie il nostro ospite Andrea Pasquali, nipote del maestro che ha disegnato e realizzato il percorso del Club.
Andrea Pasquali accompagna i soci nella storia della sua famiglia. Una storia che diventa anche quella di uno sport, in particolare nel nostro paese, cui ha contribuito in modo emblematico il nonno, che dopo mille vicissitudini diventa istruttore di golf in Olanda, dove incontra la sua compagna di vita, di origine francese. Siamo nei primi anni del ventesimo secolo, all’alba della prima guerra mondiale.
In Italia sta iniziando a sbarcare il golf, sport che seduce molti gentiluomini e richiama turisti nelle località come il lago di Como dove è già presente un percorso. Gli albergatori di Stresa decidono quindi di non perdere l’occasione, sfruttando anche il clima mite del Lago Maggiore e la conformazione del territorio.
Una nobildonna ricorda di aver sentito parlare di un validissimo istruttore, italiano, emigrato in Olanda. Decidono di contattarlo con un telegramma, ma non ne conoscono residenza ed altro.
Si decidono a scrivere un telegramma con il solo cognome e nome, “maestro di golf” e l’indicazione dello stato. Quella chiamata, sorte curiosa, arriverà a destinazione e con essa inizia la storia dell’Alpino di Stresa.
Il relatore ripercorre la lunga storia (100 anni nel 2024) che si intreccia con quella del nostro Paese e due guerre mondiali e la storia stessa del golf in Italia, la sua evoluzione e e la grandissima progressione tecnica.
I soci applaudono questo racconto così delicato ed appassionato.
Con i ringraziamenti del presidente e le foto di rito, che ritrae anche i il Vice Presidente del Club Gianni Airaga con la moglie Paola Comina, si chiude questa conviviale inusuale che ha saputo conquistare tutti i presenti e che resterà nella storia del club.